Descrizione
Quando si parla di “malattie” della scuola, viene subito in mente, per restare alla metafora medica, quanto scrivevano i ragazzi di Don Milani che, a proposito degli studenti che si perdevano, paragonavano la scuola a “un ospedale che cura i sani e respinge i malati.” In questo testo le ragazze e i ragazzi persi sono gli “scarti” della scuola, coloro che vengo no messi da parte (o che si mettono da parte) in quanto non conformi agli standard previsti e incapaci di esibire adegua te capacità e competenze. La fenomenologia degli scarti è alquanto varia: si va da chi letteralmente abbandona la scuola (magari per fare altro), a chi l’abbandona senza fare altro (i cosiddetti NEET); da chi la frequenta in modo irregolare, a chi pur frequentandola non ottiene risultati significativi; da chi è ripetente, a chi ha difficoltà ad apprendere; da chi attraversa gli anni scolastici senza molto interesse, a chi vive l’esperienza della scuola come atto dovuto in quanto obbligato per legge. Quella degli studenti è la categoria più delicata e preoccupante di scarti in quanto la scuola è per gli studenti e se non si riesce a tenerli dentro l’impresa educativa in modo adeguato evidentemente trova conferma la meta fora dell’ospedale che cura i sani e respinge i malati… Ma non tutto può essere imputabile alla scuola.